domenica 24 febbraio 2013

La storia del Branco "I lupi della Grande Quercia" - 2° parte


Oggi il secondo appuntamento con il nuovo Branco.

A "scandire" il racconto della fine della storia iniziata nel primo incontro, anche stavolta il "gruppo della foresta" ha dato vita a numerose canzoni, giochi e bans.







Ma andiamo con ordine: dopo la quinta parte del racconto ha inizio il primo gioco ! Bisogna lanciarsi una palla, e chi viene preso si toglie una mano, poi l'altra, poi in ginocchio, ecc ...




















Segue un bel ban:















... e poi è la volta del libro di Branco: all'interno vi è la storia e nelle pagine successive la foto di Branco e le firme. Ogni anno nella stessa data si dovrebbe festeggiare questa ricorrenza inserendo la data, la nuova foto e le firme.














Ed ecco che i lupetti ricevono le magliette: carine, no ? :)





















Si inserisce adesso un vecchio lupo (anzi una vecchia lupa ;)) che inizia a farci scatenare con dei bans: (da qui in poi chi non è esattamente in età da lupetto inizia a diventarlo ... attenzione !)

















Adesso è la volta del salto da una riva all'altra di un fiume: bisogna stare attenti, eh ?






























Una staffetta ...















... ed il gioco finale ! Ci si benda uno alla volta e bisogna riconoscere la persona toccandola con le mani: questo è stato il massimo del divertimento per i lupetti, e per i vecchi lupi ! :D




















Visualizza tutte le foto.

La storia del "Branco i Lupi della Grande Quercia"

"Tanto tempo fa ai piedi di un enorme monte vi era un bosco meraviglioso, pieno di piante rigogliose e di animali di ogni tipo, vi scorreva un fiume dalle limpide acque in cui solitamente tutte le creature trovavano ristoro. Un giorno, a turbare la quiete del luogo giunsero un gruppo di boscaioli con l'intento di disboscare tutta la zona sotto richiesta degli abitanti del villaggio vicino a cui occorreva parecchia legna. Tra gli animali del luogo si innescò il panico, iniziarono a contendersi il territorio tra di loro in cerca del rifugio più sicuro, in poco tempo l'armonia che regnava fino a quel momento svanì. Uno dei lupi più anziani si rese subito conto che la lotta non avrebbe portato a nulla e che l'unico modo per proteggere la loro casa era radunare tutti gli animali e creare un grande gruppo, perchè solo la coesione e il lavoro di gruppo avrebbero potuto far desistere i boscaioli. Raccolse attorno a sè prima tutti lupi, proprio nel luogo in cui solitamente si radunavano, ovvero davanti una grande quercia, piena di foglie e dall'enorme tronco, da cui prese il nome il branco stesso: "Branco dei lupi della Grande Quercia"; e poi tutti gli altri animali, spiegò loro che non dovevano attaccare l'uomo, ma che avrebbero dovuto far vedere loro che quel luogo non era da distruggere ma da salvaguardare e far capire che quella era la loro casa. Quando i boscaioli arrivarono, si disposero davanti a quella quercia formando una grande catena che non avrebbe permesso a nessuno di passare, gli uomini rimasero inizialmente pietrificati poi iniziarono a lanciare sassi contro gli animali, che però non si difendevano ne attaccavano, rimanevano solo al loro posto. Ad un tratto il capo dei boscaioli ordinò agli altri di arrestare l'attacco perché aveva capito che gli animali stavano lanciando un segnale, si avvicinò lentamente e guardò con occhi diversi il luogo che stava al di là della quercia. Era un luogo meraviglioso che non meritava di essere devastato, così senza aver più paura fece una carezza a quei coraggiosi animali che uniti in modo pacifico stavano solo difendendo il proprio territorio. Il boscaiolo ordinò subito agli altri boscaioli di andare via e di lasciare il luogo così come l'avevano trovato. Da quel giorno quella quercia divenne il simbolo della pace e della coesione del branco, perché sono un branco unito è sereno può permettere di proteggere e costruire i propri valori."

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